Psicologia

Disturbi psicologici dei serial killer: il disturbo dissociativo dell’identità

Il Disturbo dissociativo dell’identità (DID) è un disturbo mentale caratterizzato da almeno due stati di personalità distinti e relativamente duraturi.


Nonostante il termine “disturbo di personalità multipla” sia usato molto comunemente, in realtà è ormai considerato obsoleto e inaccurato dai professionisti della salute mentale.

Il disturbo dissociativo dell’identità ha una lunga storia nella letteratura e nel cinema, che va da Jekyll e Hyde fino al film del 2007 Sybil, che narra la storia di una ragazza affetta da DID. Eppure, gli esempi del disturbo nella realtà sono estremamente rari, e la possibilità di effettuare delle statistiche è complicata dalle difficoltà di diagnosi.

Cos’è il disturbo dissociativo dell’identità?

Molti di noi sperimentano tutti i giorni una lieve dissociazione, che equivale a sognare ad occhi aperti o perdersi in alcuni momenti mentre si è al lavoro.

Tuttavia, il disturbo dell’identità dissociativa è una forma grave di dissociazione, un processo mentale che produce una mancanza di connessione nei pensieri, nei ricordi, nei sentimenti, nelle azioni o nel senso di identità di una persona.

Si ritiene che il disturbo d’identità dissociativo derivi da una combinazione di fattori che possono includere traumi vissuti dalla persona nella prima età infantile.

L’aspetto dissociativo è pensato per essere un meccanismo di difesa: la persona si dissocia letteralmente da una situazione o esperienza troppo violenta, traumatica o dolorosa per assimilarsi al suo io cosciente.

La diagnosi di DID è considerevolmente difficile considerando che spesso si presenta insieme a caratteristiche borderline di disturbo della personalità, depressione, psicosi e una varietà di altre nevrosi e isterie.

Quali sono i sintomi del disturbo dissociativo dell’identità?

Il disturbo dissociativo dell’identità è caratterizzato dalla presenza di due o più identità distinte o divise o stati di personalità che hanno continuamente potere sul comportamento cosciente della persona.

Con il disturbo dissociativo dell’identità, c’è anche l’incapacità di ricordare le informazioni personali chiave, oltre a variazioni di memoria altamente distinte, che fluttuano con la personalità divisa della persona.

Quali ruoli svolgono le diverse personalità?

Le diverse personalità possono svolgere diversi ruoli nell’aiutare l’individuo a far fronte ai dilemmi della vita. Ad esempio, c’è una media di due o quattro personalità presenti quando il paziente viene inizialmente diagnosticato.

Poi c’è una media di 13-15 personalità che possono essere conosciute nel corso del trattamento.

Mentre, anche se inusuali, ci sono stati casi di disturbo dissociativo dell’identità con più di 100 personalità.

Qual è la connessione con il crimine?

Anche se c’è spesso una connessione nella finzione tra crimine e DID, la realtà del DID è molto diversa. E’ difficile provare che l’omicida sia realmente affetto da questo disturbo, specie quando la diagnosi equivale ad un consistente sconto di pena.

E’ però innegabile che alcune persone con disturbi dissociativi possano avere una tendenza verso la violenza (sia autoinflitta che diretta verso l’esterno). Ad esempio, un individuo con disturbo dissociativo dell’identità potrebbe trovarsi a fare cose che normalmente non farebbe, come guidare in maniera spericolata o rubare denaro ai propri conoscenti, eppure sentono di essere costretti a farlo. La sensazione è quella che qualcun altro all’interno del proprio corpo prenda le decisioni e che non si riesca ad ostacolare in nessun modo.

Il caso Billy Milligan

Il primo caso giudiziario nella storia criminale in cui la difesa ricorse alla tesa della personalità multipla fu quello di Billy Milligan.

Milligan fu trascinato in tribunale nel 1978 per diversi capi di stupro, rapina aggravata e rapimento. Ben presto il suo caso attirò l’attenzione nazionale quando i suoi avvocati adottarono la linea difensiva secondo cui due personalità diverse avevano commesso i crimini – non Milligan. Si trattava di una motivazione molto insolita per quel tempo, ma funzionò. Milligan fu dichiarato non colpevole e il giudice lo affidò a un ospedale psichiatrico.

Gli psichiatri hanno stabilito che Milligan aveva ben 24 personalità, tra cui quella di un esperto di munizioni jugoslavo e una bambina di 3 anni. La vita di Milligan è stata anche oggetto di un libro di saggistica, The Minds of Billy Milligan, la cui storia ha ispirato il fim in uscita nel 2020 interpretato  da Leonardo Di Caprio.

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Miolì Chiung

Mi chiamo Miolì Chiung e sono una psicoterapeuta esperta in psicologia giuridica e criminologia. Da sempre, per lavoro e per passione, sono affascinata dalla psicologia criminale e dall’analisi della mente umana. Mi occupo di minori e famiglia e,da questo particolare osservatorio, amo analizzare le sfumature familiari di alcuni crimini.

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